Comgest: La notizia chiave del mese scorso è stata la mancata uscita del Regno Unito allo scadere del termine per Brexit fissato per fine ottobre…..
A cura di Alistair Wittet, Gestore del fondo Comgest Growth Europe di Comgest
È stato raggiunto un nuovo accordo con l’Unione Europea, ma la sua approvazione da parte del parlamento britannico è stata rinviata a dopo le nuove elezioni di dicembre.
La riduzione del rischio di una hard Brexit ha rassicurato gli investitori e ha innescato una rivalutazione della sterlina.
Gli investitori hanno preso coscienza del minor rischio di un’uscita senza accordo e dell’istaurarsi di toni meno conflittuali sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Ciò ha portato a una rotazione dai settori difensivi, in particolare dai beni di prima necessità, ai settori dei beni discrezionali, finanziari e industriali.
Questo atteggiamento pro-ciclico contrastava con il deterioramento dei fondamentali.
Il rallentamento dell’attività manifatturiera della zona euro sembra essersi diffuso nel settore dei servizi, con il PMI che si è ulteriormente deteriorato.
L’Europa non è la sola a seguire questo trend – il FMI ha ulteriormente ridotto la sua previsione di crescita globale ad appena il 3,0% nel 2019, la più bassa dal 2008/2009.
La stagione delle trimestrali ha ulteriormente ridotto le aspettative del consenso per l’intero anno.
Tra i titoli più interessanti, Sika ha annunciato un’accelerazione della crescita organica al +4,6%, grazie al miglioramento della redditività sottostante.
L’acquisizione di Parex ha portato la crescita dichiarata a registrare un +22,8%, con un impatto negativo sul margine degli utili.
SAP ha registrato una solida crescita e un significativo miglioramento dei margini, atteso da tempo.
Straumann ha registrato il suo quindicesimo trimestre di crescita organica a doppia cifra fissando il dato al +18,7%, beneficiando del lancio globale di un nuovo impianto dentale e di allineatori trasparenti.
L’aggiornamento del terzo trimestre del trading update di Heineken ha soddisfatto le aspettative con una crescita organica dei volumi del +2,3%; il marchio Heineken stesso è cresciuto del +7,4%.
L’altra faccia della medaglia vede Chr. Hansen registrare una deludente crescita organica del +2% nel quarto trimestre a causa di mercati emergenti più deboli e di una crescita più lenta della bioprotezione e dei colori naturali.
Inoltre, le indicazioni per la crescita organica del 4-8% per l’esercizio finanziario 19/20 sono state inferiori alle aspettative, a fronte di un obiettivo a medio termine dell’8-10%.
Unilever ha registrato una crescita delle vendite organiche del +2,9%: il mix è migliorato grazie a un aumento dei volumi e una riduzione dei prezzi, ma ciò segna un ulteriore rallentamento.
Fonte: AdvisorWorld.it